di Elvira Tarsitano*

CAVEau!, un gruppo di lavoro costituito da esperti provenienti da Lecce e Roma e attivi nei campi dell’architettura, della promozione culturale e dell’archeologia, è uno dei tre raggruppamenti vincitori del processo di progettazione partecipata “Cosa siamo capaci di fare” avviato dall’Amministrazione comunale di Lecce per disegnare la valorizzazione, la fruizione e la gestione di Masseria Tagliatelle e dell’annesso parco delle cave nella città di Lecce. Al termine del processo partecipato e dei laboratori coordinati dai docenti Ledo Prato, Claudio Gnessi, Renato Quaglia e Alessandro Leon, i 21 componenti dei tre gruppi vincitori hanno deciso di stare insieme, di immaginare un unico percorso di sperimentazione, di proseguire una pratica collettiva di ricerca sulla vocazione del bene Masseria Tagliatelle e su un nuovo approccio per la gestione dei numerosi contenitori culturali della città. È stata costituita l’associazione CAViE APS e le identità originarie dei tre progetti (Binario Zero, Cava delle Fate e CAVEau!) si stanno alternando e compenetrando dando vita a variegati usi e funzioni per gli spazi della masseria nei tre mesi di attività di sperimentazione. La finalità sottesa dell’intero corpus progettuale è quella di reinserire il sistema cava-masseria-ninfeo – un insieme che allo stato dei luoghi risulta frammentato, privo di specifica riconoscibilità, nonché di continuità urbana e funzionale con il territorio – nel circuito degli usi collettivi, nel paesaggio urbano e nell’impronta identitaria della città, per definirlo come luogo di qualità e bellezza. Strutturare, dunque, un progetto di gestione in grado di costruire nuove relazioni con la città, al fine di innescare una riappropriazione culturale e affettiva del sito. Il 27 dicembre è stato dato il via alla gestione con la prima apertura al pubblico della struttura, alla quale sono seguite visite guidate e numerosi momenti di incontro. Una delle attività immaginate in seno al progetto CAVEau! è volta allo studio e alla valorizzazione delle erbe spontanee autoctone. Partendo dalla straordinaria ricchezza e varietà del patrimonio vegetale spontaneo presente nel parco delle cave e in accordo con le peculiarità del territorio si lavorerà per promuovere l’incontro tra il passato ed il futuro, contribuendo alla tutela della biodiversità spontanea mediante un riavvicinamento scientifico e critico, ma allo stesso tempo ludico e piacevole alle problematiche ambientali, alimentari, agricole e della tutela del paesaggio consolidato. L’esigenza sempre più diffusa di una maggiore qualità del vivere e dell’abitare, accompagnata dalla consapevolezza di dover essere depositari e portatori di un sapere utile a perseguirla induce a esplorare i modi entro cui sia possibile contribuire attivamente al miglioramento dell’azione delle istituzioni e al potenziamento di quella delle comunità locali affinché siano sempre più capaci di mobilitarsi per la trasformazione di città-territori sempre più complessi. L’agricoltura e il verde devono rivestire un ruolo prioritario nel disegno del nostro paesaggio. L’International Center for Climate Governance definisce buona pratica “un’azione, esportabile in altre realtà, che permette ad un Comune, ad una comunità o ad una qualsiasi amministrazione locale, di muoversi verso forme di gestione sostenibile a livello locale”. In questa fase temporanea e di innesco, le micro azioni che CAVEau! ha in programma hanno l’obiettivo di iniziare a smuovere il “livello base”, seminando buone pratiche e valori comuni. Un unico programma raccoglie la vision dei tre progetti vincitori (Binario Zero, Caveau, La Cava delle Fate) e sarà proposto alla cittadinanza come sperimentazione culturale ad alto carattere partecipativo. Ecco perché si rilancia alla comunità intera l’interrogativo visionario “Come immagini Lecce nel 2030?” posto all’inizio del percorso, in fase di iscrizione al laboratorio partecipato. Il programma si ispira al genius loci della “Casa del Parco”, chiamando la cittadinanza a partecipare attivamente a un processo immaginativo comune, tra arte, progetto, pratiche di comunità, performance: un viaggio nel tempo, tra esplorazione, racconto, partecipazione. Info: https://www.masseriatagliatelle.it/

*Università di Bari         elvira.tarsitano@uniba.it

 

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