di Stefania Proli *

Grazie alla recente aggiudicazione del “Bando per la Rigenerazione Urbana” della Regione Emilia-Romagna, il Comune di Forlì ha ufficialmente avviato il percorso che porterà ad istituire nella città un Urban Center. Un incontro pubblico di discussione organizzato lo scorso 6 aprile dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura, ha segnato la prima tappa del progetto. Nel corso di questa giornata Amministrazione, Università e Centri di ricerca, Ordini e Collegi professionali, Fondazioni, Associazioni, rappresentanti di quartiere e tanti liberi professionisti si sono confrontati sull’opportunità per la città di dotarsi di un Urban Center, sulla definizione dei suoi obiettivi, delle funzioni che può ospitare e anche della sua forma giuridica, a partire dal racconto di due esperienze significative: l’Urban Center di Ferrara e quello di Bologna (ora Fondazione per l’Innovazione Urbana).

Durante l’incontro è emerso con grande chiarezza come gli Urban Center rappresentino oggi lo spazio più tangibile attraverso cui realizzare un nuovo modello di gestione del territorio fondato sulla condivisione di risorse e responsabilità fra cittadini e amministrazioni, su nuove forme di collaborazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni, sulla ricerca e la sperimentazione di pratiche di resilienza, sostenibilità e innovazione territoriale. In un momento storico di grandi cambiamenti (economici, ambientali, politici e sociali), gli Urban Center possono svolgere un ruolo chiave nell’attuazione delle politiche urbane e territoriali grazie, da una parte, alla loro natura “fluida”, ovvero di struttura dotata di funzioni e strumenti aperti e flessibili e, dall’altra, di organismo strategico, in quanto “punto di raccordo” fra le politiche dell’Amministrazione comunale e gli interessi e le iniziative dei molteplici stakeholder della città.

Riprendendo le metafore utilizzate dal direttore della Fondazione per l’Innovazione Urbana Giovanni Ginocchini, oggi gli Urban Center potenzialmente possono agire come:

MEGAFONO,per il loro ruolo di “amplificatore”, e cioè di comunicazione, informazione, esposizione e racconto delle trasformazioni che coinvolgono la città e delle ricadute sul suo territorio;

ANTENNA, perché svolgono funzioni di ascolto, di confronto e cooperazione con i quartieri e con tutta quella pluralità di attori che ricoprono un ruolo significativo nella trasformazione della società e dell’ambiente urbano;

ARENA, perché sono spazi in cui, attraverso gli strumenti della democrazia partecipativa, si condividono le scelte e si costruisce un dibattito aperto sulla città;

LABORATORIO APERTO, perché possono attivare processi di co-progettazione e co-produzione dei progetti emersi dai momenti di confronto, continuando a immaginare nuove modalità di collaborazione e costruendo una “comunità di pratiche” attraverso cui sperimentare nuovi progetti per la città, avvalendosi anche delle nuove tecnologie.

Con la consapevolezza che un modello unico per gli Urban Center non esista, perché inevitabilmente condizionato dalle peculiarità di ciascun contesto specifico, l’auspicio è che, a partire dalle sollecitazioni di questa giornata di riflessione e formazione, il progetto dell’Urban Center di Forlì possa costituire per la città e i suoi abitanti un’occasione innanzi tutto per riscoprirsi e ritrovarsi come comunità, attorno a un grande tema di interesse comune.

* Dipartimento di Architettura – Università di Bologna

stefania.proli@unibo.it

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