di Giacomo Capuzzimati*

Questo articolo interviene nel dibattito aperto da “Dai Bandi alla strategia: ecco il futuro delle città” pubblicato da Urban@Blog l’11/3/19 e proseguito con la riflessione del presidente Federcasa

Nel 2017, in occasione del G7 Ambiente, le Città Metropolitane hanno sottoscritto la “Carta di Bologna per l’Ambiente. Le città metropolitane per lo sviluppo sostenibile” preparata e promossa dalla Città Metropolitana di Bologna. La Carta ha l’obiettivo di compiere un’azione concreta a sostegno del percorso verso una Agenda Urbana nazionale, focalizzando la realtà metropolitana come dimensione ottimale per mettere in campo azioni tese a contrastare l’inquinamento e a migliorare la qualità dell’ambiente delle città.

La Carta di Bologna è radicata sugli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 ed individua otto temi relazionati all’SDG 11, “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri e sostenibili”: uso sostenibile del suolo, economia circolare, adattamento ai cambiamenti climatici e riduzione del rischio, transizione energetica, qualità dell’aria, qualità delle acque, ecosistemi verde urbano e tutela della biodiversità, mobilità sostenibile. Il lavoro di redazione della carta si era basato sulle elaborazioni prodotte da Asvis e da Urban@it nel corso del 2017, in particolare il rapporto “L’agenda per lo Sviluppo Urbano Sostenibile”.

La sottoscrizione impegnava, tra l’altro, ad “avviare in ciascuna città il percorso di costruzione di un’Agenda Metropolitana per lo sviluppo sostenibile nell’ambito della funzione di pianificazione strategica attribuita alle Città Metropolitane”. Un impegno volontario che ha trovato un luogo di confronto e di supporto metodologico nel progetto nazionale Agenda Urbana delle Città Metropolitane, avviato dall’ANCI.

Il 15 marzo 2019 la Città Metropolitana di Bologna ha pubblicato per la consultazione il documento di Agenda Metropolitana per lo Sviluppo Sostenibile. Il documento è frutto di una collaborazione fra la Città Metropolitana, il Comune capoluogo e l’Università di Bologna. Il documento è reso disponibile in una pagina creata ad hoc all’indirizzo https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/agenda_sviluppo_sostenibile . La consultazione avviene con il supporto della Fondazione per l’Innovazione Urbana ed è basata sia sulla raccolta aperta di contributi online, anche attraverso un semplice questionario, sia su un calendario incontri istituzionali e con gruppi di stakeholder già coinvolti nel percorso del Piano Strategico Metropolitano (PSM 2.0).

Il percorso di costruzione del documento è stato infatti improntato ad una forte integrazione con gli strumenti di pianificazione e programmazione in un periodo di loro radicale rinnovo: a luglio 2018 è stato infatti approvato il PSM 2.0, mentre a novembre è stato adottato il PUMS. Nello stesso periodo si è dato avvio alla costruzione del nuovo Piano Territoriale Metropolitano. Rispetto a questi piani, l’Agenda Metropolitana non si pone quindi come una aggiunta o una sovrapposizione, ma al contrario è un “documento cornice” che vuole essere strumento di lavoro e fornire riferimenti per le politiche metropolitane.

Il ragionamento sulla forma da dare all’Agenda è partito da due esperienze di sistemi di gestione ambientale: la certificazione EMAS che la Provincia di Bologna aveva ottenuto a partire dal 2006 e il Bilancio Ambientale del Comune di Bologna, uno strumento volontario attivo dal 2003. Il modello è rimasto immutato (baseline, target setting, political commitments, implementation e monitoring, evaluation e reporting), ma sono notevolmente cambiati i presupposti, la maggiore disponibilità di dati e di elaborazioni dovute all’utilizzo di nuove tecnologie digitali.

Ognuno degli otto temi della Carta costituisce un capitolo dell’Agenda Metropolitana ed è stato organizzato secondo questa articolazione:

Inquadramento del tema;

Obiettivi e target:

Baseline: governance territoriale, Indicatori;

Strategie e azioni: strategie al 2030, azioni in corso, azioni di medio periodo.

La parte sulla governance territoriale contiene un inquadramento delle dimensioni territoriali che caratterizzano il tema e gli ambiti di riferimento per politiche efficaci di sostenibilità (ad esempio: i diversi ambiti di azione dei gestori dei rifiuti, i bacini idrografici, gli agglomerati urbani ai sensi della normativa sul rumore o sulla qualità dell’aria, ecc.). Questo lavoro ha prodotto immagini inedite del territorio che prescindono dai confini amministrativi con i quali siamo abituati a descrivere il territorio metropolitano.

* Direttore generale della Città metropolitana di Bologna                  giacomo.capuzzimati@cittametropolitana.bologna.it

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