Come Abiteremo nel post Covid?

Un’amica mi racconta che lei e i suoi due figli sono in casa in DAD, Giulio ha realizzato una mini palestra nel garage degli anziani genitori, Luca nel week-end si trasferisce a lavorare nella casa dei nonni, Giulia vorrebbe una stanza in più o perfino comprare il monolocale del vicino…. Nell’ultimo anno la casa è diventata il nostro microcosmo…
di Francesco Gastaldi*

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La città post Covid, centralità e archistar in crisi?

Con la crisi del Covid c’è stata una messa in dubbio delle centralità urbane e della città compatta, da diversi punti di vista (e con diversi approcci) ci si è interrogati in modo critico sul “modello Milano”, si è parlato di ritorno delle periferie grazie al boom dello smart-work, si ipotizza che, anche in condizioni “normali”, resterà una parte di lavoro a casa (es. 1-2 giorni a settimana). Un indizio di questa tendenza lo troviamo nel “caso Vodafone”…
di Francesco Gastaldi* Leggi tutto

Next generation Ue italiano, mancano 31 miliardi per metro e tram

Le notizie più recenti sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il Next generation Ue italiano, descrivono una riscrittura che aumenta la quota investimenti e presta una maggiore attenzione alle città (cfr. gli articoli di Giorgio Santilli sul Sole24Ore del 6 gennaio). Resta però inalterata la preoccupazione, espressa nei giorni scorsi, circa l’assenza degli investimenti necessari per interventi strutturali…
di Pierluigi Coppola* Leggi tutto

Dopo-Covid, lo sviluppo sostenibile passa per le città e i territori

Finora si è discusso molto del come (Mes, eurobond, ecc.), ASviS invece propone che cosa deve far parte del Recovery plan nazionale dopo la decisione della Commissione Ue di finanziare con 750 miliardi di euro un grande Piano europeo per la ripresa (Next generation Ue). E lo fa con tempestività, prima della convocazione degli Stati generali dell’Economia da parte del Presidente Giuseppe Conte dai quali dovrebbero uscire le proposte italiane. I presupposti sono tre. Occorre cambiare il modello economico…
di Walter Vitali* Leggi tutto

Un manuale per promuovere le strategie urbane in Europa

La crisi del coronavirus ha reso ancor più evidenti alcune delle fragilità che caratterizzano le aree urbane. In questi mesi, nel dibattito pubblico, si è parlato molto ad esempio del problema dell’inquinamento atmosferico e del traffico automobilistico, dell’acuirsi della vulnerabilità di alcuni gruppi specifici della popolazione urbana quali migranti e senza fissa dimora, del divario digitale, della distorsione e inacessibilità del mercato dell’affitto…
di Carlotta Fioretti*
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Coronavirus, la ricetta non è la dispersione

Negli ultimi giorni diversi intellettuali si sono cimentati su come la pandemia potrebbe cambiare le nostre città. Tra questi due noti architetti, Stefano Boeri e Massimiliano Fuksas che, con accenti diversi, hanno entrambi sostenuto la necessità di incoraggiare la dispersione residenziale, una sorta di «fuga dalla città», come risposta alla pandemia. Stefano Boeri ha dichiarato: «Servirebbe quindi una campagna per facilitare la dispersione, e anche una ritrazione dall’urbano. L’Italia è piena di borghi abbandonati, da salvare.
di Francesco Chiodelli* Leggi tutto

Borghi e città, non è l’alternativa

Fuga dalle città, da tutte quelle persone e dai rischi di contaminazione, il futuro è nei vecchi borghi. La ricetta proposta dalle archistar italiane Stefano Boeri e Massimiliano Fuksas per uscire dalla crisi del corona virus è senz’altro attraente in questi giorni di quarantena e si presenta come una scommessa green per il futuro del Paese. Attenzione non è una idea estemporanea, figlia della situazione contingente, basti dire che il più recente progetto di ricerca di un guru dell’architettura internazionale come Rem Koolhas, con tanto di mostra al Guggenheim di New York, ha come titolo “Contryside, The Future”.
di Edoardo Zanchini* Leggi tutto

Effetto Covid-19, aree interne e città

L’intervista a Stefano Boeri ( “la Repubblica” 20/04/2020 ) ci offre lo spunto per una breve riflessione sulle possibili conseguenze del Covid-19 a livello insediativo. Più che dall’ottica delle città, però, preferisco partire dall’ottica contraria, un po’ come farebbe la Szymborska, ossia da quelle delle aree interne, in cui molti dei borghi cui Boeri si riferisce, oltre naturalmente a quelli che cingono le città metropolitane, sono situati. Distinzione fondamentale questa: i borghi attorno alle città metropolitane
di Fabiano Compagnucci* Leggi tutto

Covid-19 non cancelli la cultura della sostenibilità

L’emergenza Covid19 non può farci dimenticare la cultura della sostenibilità (ambientale, sociale, economica). Tanto meno il Goal 11 dell’Agenda 2030 dell’Onu con i suoi target così improcrastinabili. Tuttavia l’Associazione Nuove Ri-generazioni, promossa dalla Cgil ma aperta ai contributi più diversi, considera necessario rideclinare obiettivi e traguardi alla luce dei nuovi bisogni che la crisi (sanitaria, economica e sociale) ha prodotto. Non è questo il luogo per una disanima compiuta.
di Gaetano Sateriale* Leggi tutto

Pandemia ed economie urbane. L’esempio dei B&B

Il tema della distorta diffusione di B&B nelle nostre città di affari e turistiche, posto da Giovanni Laino su URBAN@BLOG, apre la discussione concreta sulle prospettive di sviluppo a seguito della pandemia. Si tratta di un tema di nicchia, sebbene la ripresa nel suo complesso si articolerà proprio affrontando tantissime situazioni particolari di economia urbana che dovranno essere sostenute, ma auspicabilmente raddrizzate, rispetto a derive che hanno preso negli anni e che non si è riusciti più a governare.
di Roberto Gerundo* Leggi tutto